NOTA INTRODUTTIVA:
Se ti piaceranno le parole che leggerai in questo articolo potrai anche ascoltarle, o farle ascoltare a chi non può leggerle, accedendo alla versione AUDIO al fondo dell’articolo.
Le parole non sono mai solo parole.
Ma cosa sono le parole?
Sono contenitori, strumenti che usiamo per definire la realtà. Sono contenitori potenti, perché sulla base di quali selezioniamo e scegliamo di usare, produrremo un effetto nel mondo che circonda.
E allora, quali parole usare per raccontare se stessi e il proprio lavoro?
Il web abbonda di articoli e suggerimenti su come dar vita a quello che, nel marketing, viene chiamato il Tono di Voce. Viene usato per dare un’identità e una personalità a un marchio, un’attività o un prodotto.
Eh sì perché, non è importante solo ciò che dici, ma anche come lo dici.
Il Tono di Voce è lo stile con cui comunichi, sono le parole che utilizzi o il registro che adotti. Là fuori, è pieno di bellissime tabelle che creano incastri tipo Tetris per aiutare a dare forma alla propria identità, alla propria personalità.
Ma sbaglio o tu una personalità ce l’hai?
Sbaglio o la tua identità è già da tempo formata?
Se scegli di avere il coraggio di indagare dentro di te e di far emergere la Bellezza che hai dentro, non farai nessuna fatica a trovare il Tuo tono di voce. Lo userai e basta.
Cosa significa questo?
Significa che ciò che ti serve lo possiedi già. Senza sforzi. Senza dover “costruire” qualcosa di artificiale e freddo che sarà poi difficile – e molto faticoso – sostenere nel tempo.
Ma quindi, qual è il tuo stile? Quali sono le parole “giuste” da portare fuori, per far sì che il mondo comprenda le psichedeliche sfumature della tua personalità riflessa nel lavoro che svolgi?
Ti sembrerà strano, ma prima di focalizzare l’attenzione sulle parole che porti fuori e che rivolgi agli altri, devi prima porre attenzione alle parole che porti dentro e che rivolgi a te stesso.
Come parli a te stesso? Che parole usi? Cosa ti ripeti?
Sei rigido e impostato? O ironico e gioviale? Sei professionale e amichevole? O irriverente ed entusiasta?
Ma che importa delle categorie, importa ciò che tu sei. So che ti starai chiedendo, sì ma, come faccio a capirlo?
Lo capisci attraverso i pensieri che fai.
Le parole che usi discendono dai tuoi pensieri e dalle parole mentali che riproduci dentro di te prima che si trasformino in onde sonore e che vengano portate fuori.
Mahatma Ghandi disse:
Mantieni i tuoi pensieri positivi, perché i tuoi pensieri diventano parole.
Mantieni le tue parole positive, perché le tue parole diventano i tuoi comportamenti.
Mantieni i tuoi comportamenti positivi, perché i tuoi comportamenti diventano le tue abitudini.
Mantieni le tue abitudini positive, perché le tue abitudini diventano i tuoi valori.
Mantieni i tuoi valori positivi, perché i tuoi valori diventano il tuo destino.
Lo stile che adotti nella tua comunicazione è figlio dei pensieri che fai, delle emozioni che provi, dei valori in cui credi. E tutte queste cose vanno ricercate DENTRO di te, non fuori.
Le parole che usi sono anche una finestra aperta sulla tua Verità, sul perché fai ciò che fai, su valori che stanno alla base del lavoro che svolgi.
Se vuoi sapere cosa intendo, puoi leggere l’articolo sul Marketing della Verità qui.
Ma quindi, se le parole sono contenitori di pensieri, allora è sui pensieri che devi intervenire. Chi pensi di essere nel profondo? Dai valore a te stesso? Vedi la bellezza delle tue capacità e delle tue abilità? Vedi il modo unico in cui aiuti le persone?
Se ti rivolgi a te stesso con sfiducia, mancanza di rispetto o, peggio, in maniera giudicante e volgare, finirai col fare lo stesso nella comunicazione esterna, andando a proiettare una certa immagine di te.
Ma è quella vera? Sei davvero così? Vuoi davvero essere percepito così?
Sapevi che le parole che dici a te stesso hanno un effetto su di te anche sul piano biologico?
Il collegamento tra il linguaggio che usiamo e la nostra biologia è stato studiato da un linguista statunitense di nome Benjamin Lee Whorf, verso la fine degli anni ’30. Whorf ha concentrato le sue ricerche sulla correlazione tra pensiero, linguaggio e comportamento.
Secondo la sua radicale idea:
Il modo in cui parli influenza il tuo modo di pensare.
E ancor più strabiliante, il modo in cui parli influenza ciò a cui pensi.
I tuoi pensieri sono quindi il frutto delle parole che scegli consapevolmente di usare.
I neuroni del tuo cervello sono tipi molto socievoli, e i pensieri fanno sì che i tuoi neuroni vadano alla ricerca di altri neuroni, per stabilire nuove connessioni, nuove sinapsi, nuove amicizie, generando così un nuovo e differente modo di pensare, e quindi, una nuova e differente visione del mondo attorno a te, della società, della cultura e di te stesso.
Ponendo attenzione alle parole che usi quando parli, quando pensi e quando scrivi, stai letteralmente favorendo la nascita di nuove sinapsi, di nuovi collegamenti tra i neuroni del tuo cervello.
La lingua italiana contiene approssimativamente 260.000 parole.
Maggiore sarà la tua curiosità di apprenderne di nuove, maggiori saranno le opportunità che darai a te stesso di creare nuove sinapsi, produrre pensieri nuovi e trovare parole nuove e più adatte a descrivere te stesso e la tua attività.
Come vedi, le parole non sono mai solo parole.
Ma torniamo all’inizio del nostro viaggio.
Vuoi iniziare a portare in superficie il Tuo tono di voce più autentico? Allora prova a rispondere a queste domande. Per iscritto, non nella tua mente:
- Cosa penso di me stesso?
- Credo nelle mie capacità?
- Sono fiero di me?
- Ho stima di me stesso?
- Provo amore per me stesso?
- Quali parole uso più frequentemente per descrivere me stesso?
Rispondendo in maniera fluida e senza filtri a queste domande inizierai a far emergere la luce che brilla dentro di te, il faro dell’autenticità che butta luce sulle falsità che ti sei raccontato fino a ieri.
Questo è un punto di partenza, ma ricordati di continuare a scavare, perché i diamanti non si trovano in superficie ma sotto chilometri e chilometri di terra e roccia.
Correggi i pensieri e seleziona con cura e amore le parole che usi per descrivere te stesso.
E porta tutto questo con te nella tua comunicazione professionale e nella promozione del tuo lavoro. L’autenticità ti regalerà un nuovo vocabolario e un numero infinito di parole e concetti che non vedranno l’ora di essere portati nel mondo.
Ti sembra faticoso? All’inizio lo sarà ma, come per ogni cosa, con la pratica tutto diventa fluido e scorre come un ruscello di montagna.
Come amo ricordare anche a me stessa:
Ora e sempre, sfida la Gravità!
Valentina
Per ascoltare la versione audio dell’articolo clicca QUI.
Valentina Bruzzese
Ambasciatrice di Idee
Se desideri approfondire:
- Benjamin Lee Whof – “Linguaggio, Pensiero e Realtà”
- Benjamin Lee Whorf e Edward Sapir – “Linguaggio e Relatività”, i loro studi sono anche noti come “L’ipotesi di Sapir-Whorf”
- Numero approssimativo del numero di parole – o lemmi – presenti nella lingua italiana a cura dell’Istituto di Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani. Leggi qui.
- “Neurons That Fire Together Wire Together” (Neuroni che si attivano tra loro si collegano tra loro), TEDx Talk presso la città di Tacoma (Stato di Washington) a cura del Dr. Joe Dispenza, Neuroscienziato, Docente e Ricercatore. Guarda qui.