NOTA INTRODUTTIVA:
Se ti piaceranno le parole che leggerai in questo articolo potrai anche ascoltarle, o farle ascoltare a chi non può leggerle, accedendo alla versione AUDIO al fondo dell’articolo.
La vita, professionale o lavorativa, è costellata di sfide, intoppi, rallentamenti e curve a gomito.
Non importa che siano grandi o piccole, le difficoltà sono sempre difficoltà, sono il pedale del freno che non hai premuto tu ma che fa comunque inchiodare l’auto.
Credere che sia possibile vivere una vita senza difficoltà e sfide è come credere che l’Universo sia immutabile. Ma questa consapevolezza deve abbatterci? No, va accettata, va abbracciata.
Da due anni a questa parte il tormentone valido per ogni stagione e non solo in quella estiva è stato, e continua ad essere, “sii resiliente”.
Ed è giusto, è vero, è l’unica opzione ragionavole.
Ma in che modo?
Come si fa ad essere resilienti?
Ma prima ancora, che cos’è la Resilienza? Di che cosa è fatta? Ce l’abbiamo tutti?
Se prendo un microscopio e appoggio sul vetrino una goccia di resilienza, ecco ciò che vedo…
Vedo VOLONTA’.
La capacità di non mollare, di non rinunciare a vedere la vita con le lenti della speranza. La capacità di non lasciarsi trascinare giù, nell’abisso di emozioni che tolgono linfa vitale, pensiero lucido ed energia al corpo.
Vedo PERSEVERANZA.
La capacità di continuare a muoversi sul palcoscenico della vita con costanza, anche quando il pubblico ci volta le spalle, anche quando le luci si spengono e i microfoni diventano muti. E continuare la nostra performance, continuando a dare il meglio di noi stessi.
Vedo PAZIENZA.
Che non è amica della passiva rassegnazione ma sorella di un agire equilibrato, sempre in oscillazione tra l’accelerare e il rallentare, tra l’agire e l’aspettare, tra i risultati visibili e la fiducia in un ignoto invisibile.
Vedo POTERE.
Il controllo su noi stessi. La capacità di ognuno di noi di riprendersi il potere e la responsabilità dei propri comportamenti e atteggiamenti, delle nostre parole e delle emozioni che proviamo mentre la vita ci butta talvolta in mare aperto, un mare in tempesta che minaccia il nostro equilibrio mentale, fisico ed emotivo con onde alte quanto grattacieli.
Vedo AMORE PER SE STESSI.
La capacità di comprendere che per poter camminare nel mondo con passi sicuri, dobbiamo prima imparare a stare in equilibrio su noi stessi, regalandoci silenzio, cura, rispetto, ascolto e trovando la modalità più adatta a noi per dimostrare a noi stessi quanto teniamo a noi stessi e che ci proteggeremo sempre.
Vedo ARMONIA.
Allineamento misurato ed equilibrato tra benessere nel corpo, nella mente e nel cuore. Un’autostrada nel deserto fatta di petali e ruscelli. La capacità di osservare la complessità e le sfide della vita e continuare a fluire, a viaggiare, senza accartocciarsi sul ciglio della strada.
Ora tolgo il vetrino dal microscopio, spengo la luce e torno a domandarmi?
La Resilienza, ce l’abbiamo tutti?
La mia risposta è sì, tutti, nessuno escluso.
Ma è dormiente. Dorme un sonno così profondo che sembra quasi impossibile che possa essere risvegliata.
A questo punto, la domanda più importante rimane solo una:
come si risveglia la Resilienza Personale?
La risposta può sembrare complessa, lunga e arzigogolata.
In verità è semplice, DEVE essere semplice, perché deve scivolare dentro la vita complessa di ognuno di noi senza andare a complicare ulteriormente le cose.
La risposta è semplice, la Resilienza non si costruisce con tonnellate di parole, con milioni di suggerimenti.
La resilienza si costruisce con strumenti, semplici, pratici, alla portata di tutti, potenti ed efficaci.
E quali sono questi strumenti?
Questo te lo racconterò a breve. Intanto, domandati: “cosa significa per me essere resiliente?”
Continua a sfidare la gravità, ma ricorda che non sei solo e che presto, se lo vorrai, potremo sfidarla insieme.
Valentina.
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Valentina Bruzzese
Ambasciatrice di Idee