«…Biancaneve sarà sempre più bella della regina cattiva.”
Questa affermazione per sostenere che vi è una specifica qualità della bellezza umana, la quale raggiunge la pienezza, quando tutta la personalità è armoniosa e proporzionata e che è tale se riguarda non solo il corpo ma anche la mente e il cuore…»
(“La via della bellezza.” Vito Mancuso)
Allora abbiamo bisogno di accompagnare i bambini e noi stessi nella ricerca di questa armonia.
Ci serve indagare la natura come fonte di bellezza e come generatore di armonia, guardarla e osservare le sue manifestazioni.
Alcune difficoltà dei bambini le possiamo leggere come intoppi del processo armonico di crescita, non come mancanze, errori, incapacità ma semplicemente qualcosa che fa fatica a sbocciare, che forse ha preso troppo sole o troppo poco o che è stata innaffiata distrattamente.
Come si curano le disarmonie?
Se crediamo che educare sia un’arte, allora la risposta è semplice:
“Con l’arte”
Certo, c’è arte e arte, bisogna sapere cosa si sta facendo.
Ma l’arte non è patrimonio solo di pochi eletti, l’arte è parte della vita e dove c’è disarmonia possiamo riportare ordine e bellezza.
Si cura con bagni di natura, luce, ambienti belli, luminosi e curati, con un ritmo di vita sano adeguato alle età, con un lavoro attento allo sviluppo delle percezioni sensoriali nei primi anni di vita, con il movimento del corpo, con la pittura, la musica, la manipolazione e il lavoro manuale.
- Ippocrate dice che: «Per capire i disturbi di un soggetto, bisogna studiare l’ambiente in cui il disturbo si verifica. Il tipo di acqua, i venti, l’umidità, il cibo le piante…»
- Poter sostare in natura quotidianamente cambia le vibrazioni, lo stato d’animo delle persone, abbassa il livello dello stress. La base poetica della mente ha bisogno del nutrimento fornito dai fenomeni naturali. (Edith Cobb)
- Quello che i bambini vedono tutti i giorni, dalla loro finestra di casa, così come l’attitudine al mondo naturale, ha influenza sulla salute fisica e psichica, sulla crescita, sull’umore, sui ritmi sonno veglia.
La vera sfida non è riconoscere la bellezza nelle sue grandi manifestazioni, siano esse naturali o umane, ma trovarla nella semplicità del quotidiano.
È proprio questa ricerca il primo mattone di un’educazione alla bellezza.
Partiamo dal presupposto che l’anima e il corpo nel bambino sono strettamente connesse, che vivono una dimensione di unità e che manifestano ed esplicitano nell’azione le loro emozioni.
Le forme d’arte che proponiamo ai bambini sono dei veicoli importanti per la libera espressione del loro mondo interiore.
L’attività artistica collabora alla creazione di una forma interiore che il bambino ha già in sé e che con il processo artistico rende manifesta.
L’arte ha in sé una grande componente educativa. Abituare la vista alle cose belle come ad esempio, la forma di un giocattolo intagliato in legno, il sole al tramonto, una tavola apparecchiata con semplicità ma con armonia.
Educare al bello favorisce un senso sociale, il bisogno di stare in posti curati, non accettare il degrado, rendere bello un posto comune.
Coltivare le diverse forme di espressione artistica nella prima infanzia è un modo per potenziare tutti i linguaggi creativi dei bambini e questo potenziamento li rende liberi di manifestare tutte le loro forze creatrici innate.
Lo vedo nei bambini e nelle bambine che incontro nel mio studio, quando ci immergiamo in un lavoro insieme che sia di pittura, manipolazione o altro, troviamo un canale per entrare in contatto con la fatica che si portano appresso e lentamente nell’atto creativo e nell’elaborazione prende forma una trasformazione.
Luisella
Luisella Piazza
Consulente Pedagogica
Per approfondire:
- “La via della bellezza” – Vito Mancuso
- “Politica della bellezza” – J. Hillman
- “Il codice dell’anima” – J. Hillman
- “Abitare poeticamente il mondo” – Christian Bobin
- “Educare alla libertà” – Ed. Filadelfia