Che emozione i primi passi dei nostri figli!
Sono intenti e concentrati, il mondo si ferma come per incanto ad osservare questa meravigliosa forza di volontà, questa determinazione nel cadere e nel rialzarsi.
È un vero incanto.
Camminare è una delle prime grandi tappe del processo evolutivo di ogni essere umano.
Per arrivare all’andatura eretta il bambino compie un’infinità di movimenti correlati che hanno origini molto lontane.
Il bambino arriva all’andatura eretta anche perché ha avuto luogo il lento processo di separazione tra sé e il mondo che gli permette di innalzarsi e compiere i suoi miracolosi primi passi.
C’è in questo processo un’importante componente affettivo-relazionale che è la spinta, la fiducia e la certezza dei genitori pronti ad accogliere gli sforzi dei loro cuccioli.
Come genitori crediamo che i loro passi nel mondo saranno fecondi, che questo inizio è la metafora di un lungo cammino di gioia e felicità.
La mamma, il papà, i nonni sono lì, pronti ad accogliere a sostenere, fanno il tifo e trasmettono tutto il loro amore, ed è grazie a questo che avanziamo nella vita.
Quello che possiamo fare noi è lasciarli camminare, sperimentare, cercare in autonomia soluzioni per arrampicarsi, salire e scendere gradini, conquistare il divano, le sedie e gli sgabelli.
Dipenderà dalle tante possibilità di sperimentare che abbiamo lasciato loro, la capacità o meno di avere un passo sicuro e stabile.
Camminare è un’esperienza meravigliosa per tutta la vita.
Camminare fa bene a tutti, grandi e piccini, è una pratica che dovrebbe essere inserita nelle nostre vite regolarmente.
Camminare con i bambini è una splendida attività che produce effetti benefici sulla salute psico fisica.
Camminare come?
E dove?
Camminare all’uscita dall’asilo, abbandonare i passeggini e fare percorsi a piedi mano nella mano.
Camminare al mare sulla sabbia e sui sassi.
Camminare nei boschi, fare escursioni in montagna; ci sono percorsi adatti alle famiglie con figli di ogni età.
Camminare in natura riduce lo stress, amplia il respiro, calma la mente, riequilibra il battito cardiaco, allarga il nostro sguardo, ci collega all’immensità e alla sacralità della vita.
Fare escursioni con i bambini anche piccoli è un’ottima possibilità per accompagnarli a sviluppare equilibrio e autonomia; imparare a sentire la forza e la stanchezza, migliorare l’umore, ristabilire tranquillità e rispettare la natura.
Camminare e escogitare modi creativi perché i piccoli non sentano la stanchezza.
- Allenarsi a sentire tutti i suoni della natura, il fruscio del vento, il verso degli uccelli, fare respiri profondi, annusare l’aria
- Imparare a stare in silenzio così da poter osservare qualche leprotto, capriolo, volpe
- Partire con una cartina, una bussola, un binocolo
- Cantare e raccogliere legnetti e pigne
- Contare i passi, costruire piccoli mandala con elementi naturali da lasciare nel bosco
- Inventare una storia insieme ai bambini parlando con gli alberi e ascoltando le loro risposte
Lo trovate assurdo?
I bambini hanno più immaginazione di noi e la loro natura animista sa che tutto il creato è vivo e parla, se lo sappiamo ascoltare.
Accompagnandoli con gioia e creatività in natura diventeranno degli ottimi camminatori e alla sera il loro sonno sarà profondo e ristoratore.
“Non cammino per ringiovanire o per evitare di invecchiare, per mantenermi in forma o per compiere un’impresa. Cammino così come sogno, come immagino, come penso, per una sorte di mobilità dell’essere e per un bisogno di leggerezza.”
Georges Picard “Le vagabond approssimatif”.
Luisella
Luisella Piazza
Consulente Pedagogica
Per approfondire:
- La vita a piedi. D. Le breton
- I primi tre anni del bambino. Karl Konig
- A piedi nudi nel verde. A. Oliverio e A Oliverio Ferraris
- Camminare guarisce. Fabrizio Pepini