LA CURA NEL QUOTIDIANO Luisella Piazza Gennaio 4, 2023

LA CURA NEL QUOTIDIANO

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Tutte le professioni di aiuto mettono in atto gesti inerenti alla cura, noi genitori per eccellenza siamo i veri maestri della cura.

Come esseri umani siamo senza sovranità nella vita, veniamo al mondo bisognosi di tutte le cure possibili e solo grazie ad esse sopravviviamo.

“La cura è un atto relazionale e si fonda su strategie di accudimento che implicano un rapporto diretto con il bambino nella sua interezza, corporea, emotiva e mentale. “

Vorrei riportare di seguito alcune azioni della vita quotidiane che hanno a che fare con l’accudimento di un essere umano in crescita.

Prepara il nido, accogliere, nutrire, tenere in braccio, raccogliere, rassetta, cullare, cantare, cambiare il pannolino, raccontare, osservare, dare una carezza, sorridere, ascoltare, bisbigliare, gesticolare, guardare, consegnare, prendere per mano, cucinare, stimolare, cogliere un gesto, un’espressione, prender per mano, abbracciare.

 

Dove si manifestano queste azioni?

Nella vita di tutti i giorni.

 

L’educazione e la cura del quotidiano sono indispensabili e fondamentali per regalare quelle famose basi sicure su cui si accomoda un individuo in equilibrio.

Grazie alle prime cure parentali si avviano le prime complesse funzioni psichiche del bambino.

La cura del quotidiano è faticosa, quando i bambini sono molto piccoli è totalizzante.

Può essere ripetitiva e un po’ noiosa per noi adulti anche se proprio l’attenzione ad avere sane abitudini, ritmi lenti, tempi scanditi con senso, porta bambine e bambini ad essere inevitabilmente sereni.

I figli ci aiutano, a viver bene; camminare molto, riposare, nutrirci bene, dare tempo al gioco e alla creatività, tempo da dedicare gli affetti, godere della vita.

Basta poco davvero!

 

Facciamo qualche esempio.

Quando arriviamo a casa sappiamo dove andranno riposte le scarpe e le giacche, i bambini possono in autonomia avere un luogo predisposto a questi gesti? Togliere le scarpe, infilare le pantofole, appendere la giacca. Sembrano cose da poco ma sono grandi gesti di igiene del quotidiano.

I nostri bambini sanno come si svolgerà il pomeriggio? Sanno che c’è un tempo per la merenda, uno per il gioco, uno per aiutare in qualche lavoro domestico, per riordinare, uno per la cura del corpo, la preparazione della tavola, la cena.

Il tempo del riposo, l’accompagnamento al sonno, come si svolge?

 

Ogni di queste azioni sono un enorme potenziale di apprendimento e se entrano nel ritmo i bambini e le bambine le compiranno serenamente perché si possono abbandonare ai gesti introiettati che fluiscono e creano un tutt’uno tra dentro e fuori.

I gesti che compiamo davanti ai nostri figli, sono attenti? Sappiamo cosa stiamo facendo mentre prepariamo la merenda e ascoltiamo il suo racconto della giornata?

 

Lo so che è difficile, la cura del quotidiano è una sfida, ci chiede presenza nel nostro agire, ci chiede di essere totalmente in quello che stiamo facendo.

Basta poco, anche solo curare una sequenza della giornata, mettere tutto noi stessi in quella azione e ripeterla come un mantra giorno dopo giorno.

 

Molti disturbi dell’attenzione hanno origine o aumentano quando la gestione del quotidiano è caotica, frettolosa, senza cura e accompagnamento dei bambini nei piccoli gesti di accudimento quotidiano.

Le insegnanti come i genitori hanno un grande e meraviglioso compito, questa possibilità di rendere la vita di tutti i giorni un’esperienza piacevole.

Pensiamo alle educatrici dei nidi, se mettiamo cura e attenzione nelle routine quotidiane, facciamo sentire bene il bambino nel suo corpo, con un tocco attento regaliamo sicurezza. Le routine sono contemporaneamente cura del corpo e cura dell’anima.

 

Abbiamo solo un giorno alla volta per rendere straordinario l’ordinario.

 

Luisella Piazza

Consulente Pedagogica

www.germogliluminosi.it

 

 

Libri per approfondire:

  • “Prendersi cura di un bambino piccolo” Ed Erikson
  • “Comportamenti difficili dei figli di oggi”. Elena Nardini
  • “I bisogni irrinunciabili dei bambini” Brazelton