La fine di un ciclo è sempre un momento importante, un passaggio che va onorato e festeggiato.
È necessario dedicare un tempo a questo passaggio, un tempo non di cose da fare, un tempo per sostare nell’incertezza e nell’entusiasmo di quello che ci attende. Un tempo che va celebrato con i bambini grazie alla lettura di albi o fiabe che evidenziano i passaggi di crescita.
È bene dedicare un tempo dove i bambini possano esprimere paure ed emozioni sul futuro che li attende, un momento dove possano sentirsi i veri protagonisti della scuola che insieme a loro fa il “tifo” per la nuova avventura.
A fine anno organizziamo una bella festa, un vero e proprio rito di passaggio, dove tutta la comunità educante si stringa intorno ai bambini che voleranno in prima elementare, senza diplomi, per favore!
Usiamo la nostra creatività per realizzare un dono fatto a mano dalla maestra per ogni singolo bambino; basta poco: una poesia, un amuleto porta fortuna, una lettera che sia il segno del rapporto che negli anni si è creato con ogni bimbo.
Per il giorno della festa realizzare, ad esempio un mandala nel giardino della scuola, con il contributo di tutti, costruire un aquilone per ogni bambino come simbolo del volo che stanno per compiere.
Insomma per iniziare bene, bisogna finire bene.
Per questo l’ultimo anno di scuola dell’infanzia è importantissimo.
È necessario avere uno sguardo attento per comprendere chi sono i bambini dell’ultimo anno di scuola dell’infanzia, di cosa hanno bisogno per concludere un ciclo in modo armonico.
In questo magnifico ultimo anno si intuiscono, più che in ogni altro momento, i talenti di ogni individualità, punti forti e fragilità che compongono il loro carattere.
Nell’ultimo anno di scuola dell’infanzia il bambino consolida le sue abilità sociali, ha piacere di imparare si riconosce capace di intrecciare saperi, si apre a domande nuove ed è desideroso di imparare, tiene il mondo in mano; si è liberato della fase narcisistica tipica della prima infanzia e sa godere della vicinanza dell’altro.
Ricordiamoci che il gioco simbolico dei bambini tra i 5/6 anni è molto organizzato, con una progettualità precisa, con estrema fantasia. I bambini hanno obiettivi precisi e cercano i modi per realizzarli sviluppando un movimento che va da dentro a fuori.
Il pensiero di questi bambini è vivo, le domande e le curiosità sono più intense.
Portano a termine i lavori. Seguono un processo dall’inizio fino alla fine avendo interiorizzando tutti i passaggi.
Comprendono il significato del tempo in rapporto agli avvenimenti della giornata.
Tutto questo avviene se nel lavoro educativo, sia a casa che a scuola, abbiamo potenziato la loro creatività e manualità, il linguaggio del corpo, le autonomie di base e un pensiero immaginativo.
Il bambino pronto per la scuola primaria non è un bambino che sa leggere e scrivere ma piuttosto un bambino che ha un mondo immaginativo vasto, che ha mani agili per grandi pensieri, che ha una curiosità viva, e una sempre più stabile regolazione emotiva.
Maria Montessori dice che “…la natura dimostra che il bambino non può pensare senza le mani e che ha bisogno di camminare continuamente, come i filosofi peripatetici dell’antica Grecia. Il movimento e la mente si accompagnano a vicenda.” (Educare per un mondo nuovo).
Preparare il passaggio alla scuola primaria è un compito elevato, come elevata è l’anima dei bambini.
Luisella
Libri per approfondire:
- “Le cose che passano” Albo
- “Vassilissa”. Una fiaba di iniziazione femminile
- “Il rugginoso” Una fiaba di iniziazione maschile. Fiabe Greem
- “Il settimo anno” hermann kopke.
- “Educare per un mondo nuovo” M.Montessori
- “I bambini pensano difficile” L. Muntoni
- “Perché scegliere la scuola steineriana” Ed. Terra nuova