Riprendo in mano dopo diverso tempo la teoria dei 12 sensi secondo la pedagogia steineriana per preparare un corso che terrò a breve.
Mi dedico a rivedere e approfondire studi fatti. In realtà ogni volta che preparo un corso, vedo a nuovo, contenuti già conosciuti, contenuti che ho portato nelle supervisioni educative e contenuti ampliati da teorie neuroscientifiche più recenti.
Secondo Rudolf Steiner, fondatore dell’antroposofia e della pedagogia steineriana, i sensi che riguardano l’essere umano sono 12 e sono divisibili in: il senso del tatto e il senso della vita, il senso del proprio movimento e il senso dell’equilibrio, l’olfatto, il gusto, la vista e il senso del calore, l’udito, il senso del linguaggio o della parola, il senso del pensiero, il senso dell’Io.
Il bambino piccolo è un organo di senso.
Questo è un assunto della pedagogia steineriana, di Maria Montessori e di tanti studi inerenti lo sviluppo neurofisiologico del bambino piccolo.
La pedagogia steineriana ancora la sua visione educativa e dell’essere umano su un approccio scientifico – spirituale.
Educare è accordare la natura celeste dell’uomo con quella terrena. I sensi sono la porta che ci mette in comunicazione con il mondo, per farlo nostro e introiettarlo.
Lo sviluppo sensoriale avviene gradualmente nelle varie fasi di crescita dell’essere umano e va accompagnato da azioni educative sia a casa sia a scuola.
Ogni senso, se ben coltivato nell’infanzia, ha una sua metamorfosi in temini di qualità interiore nell’età adulta. Ad esempio il senso del tatto, che coinvolge il bambino del primo settennio, se ben accompagnato si trasforma nell’età adulta in una visione del mondo maggiormente trascendente e spirituale.
I sensi inferiori o sensi della volontà sono quelli che si consolidano nei primi 7 anni di vita e sono: il senso del tatto, il senso della vita, il senso del movimento e il senso dell’equilibrio.
Questi quattro sensi inferiori ancorano gli arti costitutivi alla corporeità, dando vita alle fondamentali tappe di crescita del bambino piccolo: camminare, parlare e pensare.
I sensi inferiori sono chiamati volitivi o notturni e ci danno la possibilità di costituire bene il corpo fisico come tempio dell’anima.
Il senso del tatto ha il compito di far percepire i propri confini, la propria forma, la propria corporeità. La sua sede corporea è nella pelle, nelle mucose. I bambini molto piccoli toccando gli oggetti entrano a far parte della corporeità del mondo.
Come tocchiamo i bambini che ci sono affidati? Il nostro tocco è frettoloso? Distratto? I giochi e i vestiti che i neonati indossano sono piacevoli al tatto, avvolgenti, delicati? I bambini fanno esperienze tattili sufficientemente differenti, possono esplorare il mondo toccando? Un buono sviluppo del senso del tatto da bambini garantisce da adulti un buon rapporto con la sessualità, l’affettività e il cibo.
Il senso della vita ha la funzione di dare informazioni generali sul proprio organismo, sul proprio benessere; sentirsi stanchi o pieni di vitalità. In altre parole si tratta della Cenestesia.
“In medicina e in filosofia, sensazione indeterminata, connessa con lo stato generale del corpo e risultante da impressioni varie inerenti ai processi della vita organica, avvertita dalla coscienza solo quando la sua tonalità viene turbata, manifestandosi con un senso particolare di benessere (variazione positiva) o di malessere (variazione negativa)” Dizionario Italiano Treccani
Il senso della vita è collegato a tutto ciò che è ritmico: il rapporto sonno – veglia, il susseguirsi delle stagioni, i cicli vitali degli organi interni. Si educa con sane abitudini da applicare nella vita quotidiana, coltivando l’immaginazione grazie all’utilizzo delle fiabe.
Con il senso del movimento percepiamo le forme del mondo fisico.
Da bambino imparo come compiere i movimenti che in modo intenzionale mi porteranno a un’azione. L’organismo motorio del bambino piccolo va adeguatamente sollecitato, deve essere messo nelle condizioni di esplorare con il corpo il mondo. Dobbiamo fare molta attenzione nel nostro tempo moderno e frettoloso a ricordarci che i bambini piccoli devono stare a terra, che hanno bisogno di gattonare, strisciare, afferrare, compiere molte volte azioni di questo tipo per sentire il movimento dentro di loro.
Il senso dell’equilibrio riguarda il grande lavoro che i bambini fanno nell’ergersi; la conquista della stazione eretta ci contraddistingue dagli altri mammiferi ed è l’assunzione della verticalità che determina progressivamente l’affermazione della propria individualità.
Quando un bambino gioca con costruzioni di legno che non hanno incastri perfetti e costruisce le sue città, le navi e così via, sperimenta nell’azione difficile di far stare i pezzi in un determinato modo, il senso dell’equilibrio, questo è uno dei valori dei giochi destrutturati.
Tutti i giochi di movimento con ricerca continua di equilibrio come la giocoleria, i trampoli, camminare su tronchi di legno, arrampicarsi potenziano il senso dell’equilibrio.
Credo che la teoria dei 12 sensi di Rudolf Steiner sia un ottimo strumento per ampliare la propria visione dell’essere umano.
Libri per approfondire:
«I dodici sensi dell’uomo» Robert Gorter
«I dodici sensi. Porte dell’anima» Albert Soesmau
«Mani calde, occhi che brillano. Le forze del calore nella salute del bambino piccolo, come coltivarle a casa e all’asilo» Lisa Jhonson
“Educazione e insegnamento come medicina preventiva”